Martin Luther King Jr.

Martin Luther King, uno dei protagonisti del ventesimo secolo era un. Pastore protestante della battista. L'importanza di King nello scenario della storia del Movimento per i diritti civili americano e nella conquista dell'uguaglianza dinanzi alla legge da parte della comunità  afroamericana è fondamentale, così come il suo contributo per la fine della segregazione.

 

Gli inizi

Martin Luther King Junior, nacque ad Atlanta in Georgia il 15 gennaio del 1929. Anche il padre, Martin Luther King Senior, era il pastore della  Ebenezer Bapstist Church, la madre, Alberta Williams King una insegnante. 

Laureatosi in teologia alla Crozer Theological Seminary, in Pennsylvania, conseguì la laurea in teologia alla Boston University, conseguendo un dottorato in teologia sistematica. A Boston incontrerà Coretta Scottla, cantante e studentessa di conservatorio  che diverrà sua moglie nel 1953. I due si stabilirono a Montgomery, in Alabama ed ebbero quattro figli, Yolanda, Martin Luther King III, Dexter e Bernice.

 

Il caso Rosa Parks

Fu a Montgomery che ebbe inizio, nel 1955, uno dei capitoli più importanti della storia del Movimento con il boicottaggio degli autobus seguito dall'arresto di Rosa Parks, una sarta e attivista nera "colpevole" di essersi rifiutata di cedere il posto a sedere ad un bianco, sull'autobus segregato su cui viaggiava.

Dopo questo episodio che portò ad azioni di boicottaggio, King e gli altri responsabili del Movimento fondarono la Southern Christian Leadership Conference, un'organizzazione dedicata alla conquista dell'uguaglianza e dei diritti civili attraverso forme di protesta non violente ispirate al messaggio di Gesù Cristo e al metodo di Gandhi. Tornato ad Atlanta nel 1960, seguendo la tradizione inaugurata dal nonno e poi dal padre, divenne co-pastore della  Ebenezer  Baptist  Church.

 

La svolta

Nel 1963, durante una protesta pacifica contro la segregazione, fu arrestato a Birmingham. Durante la detenzione scrisse uno dei più importanti documenti della storia del Movimento, in difesa della disobbedienza civile, un atto di accusa contro la chiesa bianca che esitava a prendere posizione contro il razzismo.

Nello stesso anno  organizzò la marcia per il Lavoro e la Libertà alla quale parteciparono circa 250 mila manifestanti.

 

Il discorso di Washington: "I have a dream"

Durante tale evento, King pronunciò il famoso discorso noto come "I have a dream". Nel 1964 a seguito dell'attività intensa scaturita nella manifestazione, venne approvato finalmente il Civil Rights Act, che poneva fine alla segregazione tra bianchi e neri. Alla fine di quello stesso anno, King fu insignito del premio Nobel per la pace.

Nel 1965 guidò una Marcia di protesta da Selma a Montgomery, anche tale azione, come la precedente marcia a Washington, fu prolifica di effetti e portò all'approvazione del Voting Rights Act che garantiva il diritto di voto a tutti i cittadini afroamericani.

King si dedicò alla lotta di quelli che definì "i tre mali della società contemporanea", vale a dire: razzismo, povertà,  militarismo, immettendo un fiero ripudio della guerra in Vietnam.

Il sogno di Martin Luther King si interruppe il 4 aprile del 1968 a Memphis in Tennessee, dove era andato per sostenere uno sciopero degli operatori sanitari della città costretti a lavorare in condizioni terribili. Fu colpito da un colpo di fucile sulla terrazza del Lorraine Motel, dove soggiornava con i suoi collaboratori. Aveva 39 anni.

A 50 anni di distanza, resta il mistero della sua morte. 

 

L'omicidio 

Il leader del Movimento per i diritti civili, King fu assassinato con un colpo di fucile il 4 aprile del 1968 poco dopo le 18, sulla terrazza della stanza 306 del Lorraine Motel di Memphis, Tennessee, dove soggiornava con i suoi collaboratori. King, 39 anni, era in città per sostenere lo sciopero dei netturbini, costretti a lavorare in condizioni vergognose. 

 

I disordini che ne seguirono

La notizia dell'assassinio provocò disordini e proteste in tutto il Paese, provocando la morte di 39 persone. Decine le città attraversate da manifestazioni violente. In particolare, Washington, Baltimore, Chicago furono messe a ferro e fuoco. I funerali si svolsero ad Atlanta, sua città natale, prima alla Ebenezer Baptist Church, poi al Morehouse College, dove King fu trasportato in un carretto di legno trainato da due muli della Georgia, un tributo alla lotta contro la povertà a cui stava dedicando l'ultima fase della sua vita. 

 

Chi fu sospettato dell'omicidio 

Ad essere accusato del crimine fu James Earl Ray, quarantenne in fuga dalle prigioni del Missouri. Ray confessò il delitto e fu condannato a 99 anni di reclusione, salvo poi ritrattare. La famiglia King ha sempre sostenuto l'innocenza dell'uomo credendo fermamente che l'omicidio fosse stato frutto di una cospirazione. L'assassinio di King ed il ruolo dell'Fbi, della Cia, del governo e dell'apparato militare americano, restano uno dei grandi misteri del secolo scorso. Le ceneri di King riposano oggi presso il Martin Luther King, Jr. Center for Nonviolent Social Change, l'istituzione fondata dalla vedova Coretta nel 1968 per preservarne la memoria e tramandarne il messaggio.

 

La verita dopo 40 anni?

Luther King  coinvolto in un complotto dell'F.B.I.

WASHINGTON - Chi ha ucciso Martin Luther King? Dal carcere, ventitré anni dopo il delitto, James Earl Ray si rimangia tutto. Si proclama innocente e lancia una terribile accusa: il leader nero della non-violenza cadde vittima di un complotto dell' Fbi allora diretta dal sinistro Edgar Hoover. Ray ha 63 anni, è in prigione a Nashville e cerca di ribaltare la verità ufficiale sull' uccisione di Martin Luther King in una autobiografia uscita in questi giorni. Il libro - ed è il risvolto più clamoroso - ha l' imprimatur di Jesse Jackson, l' esponente di maggior spicco nella comunità afro- americana d' oggi. Il reverendo Jackson non si pronuncia nel merito specifico della difesa di Ray, condannato a 99 anni di reclusione per l' assassinio. Non lo assolve, ma ne condivide le conclusioni: "Ho la forte impressione - scrive nella prefazione - che ci fu un complotto del governo per uccidere King. Non ho mai bevuto la teoria del pazzo isolato". Martin Luther King fu ucciso sul ballatoio di uno squallido motel di Memphis il 4 aprile del 1968, in un' America lacerata dalla campagna per i diritti civili a favore della popolazione di colore. Era in compagnia di Jesse Jackson e altri collaboratori. L' assassino sparò da lontano alcune mortali fucilate e fuggì. Ray, che aveva una camera nello stesso motel, fu subito interrogato e confessò di aver sparato al leader negro per odio razziale. Una vendetta in proprio, senza complici. Tre giorni dopo il presunto assassino ritrattò, chiamò in causa un misterioso Raoul, ma alla fine accettò di dichiararsi colpevole per evitare la sedia elettrica. Nell' autobiografia Ray racconta che "con tattiche terroriste degne di un dittatore" l' Fbi lo costrinse a confessare: lui al momento del delitto non era nemmeno nel motel, era in giro per Memphis con un amico di cui la polizia federale avrebbe comprato il silenzio, con dollari e minacce.


L'articolo apparso su Repubblica.it
L'articolo apparso su Repubblica.it

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M.L.K. "I have a Dream" discorso alla marcia di Washington del 28 agosto 1963
Discorso tenuto da Martin Luther King Jr. il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington alla fine di una manifestazione per i diritti civili nota come la marcia su Washington per il lavoro e la libertà. In esso esprimeva la speranza che un giorno la popolazione afroamericana avrebbe goduto degli stessi diritti dei bianchi.
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